Al via un progetto sperimentale volto a sostenere le famiglie fragili e prevenire situazioni di emergenza.

Grazie ad un importante contributo da parte di Fondazione Comunità Mantovana Onlus ottenuto partecipando al bando assistenza socio sanitario anno 2021, sta per essere avviato “Educare educandosi” un progetto volto ad attivare interventi specifici ed avanzati di sostegno a famiglie con bassa e media criticità per prevenire condizioni di maggior gravità.
Ente capofila del progetto è il Centro Consulenza Familiare Ucipem, servizio per la famiglia attivo da decenni sul territorio viadanese, in partenariato con Arca Centro mantovano di solidarietà specializzato in interventi a contrasto di ogni forma di dipendenza e ForMattArt, associazione di promozione sociale, impegnata in attività finalizzate alla solidarietà sociale, alla formazione ed all’educazione.

Unendo l’esperienza e la professionalità di ciascuna organizzazione è stato possibile sviluppare un insieme di azioni estremamente innovative e diversificate tra loro che saranno sperimentate fino a dicembre 2022 nei dieci Comuni consorziati all’Azienda Speciale Consortile Oglio Po. Quest’ultima, infatti deterrà il ruolo di coordinamento dell’intero progetto per consolidare il lavoro di collaborazione e di sviluppo di rete in cui si è ampiamente impegnata negli ultimi mesi.

Il progetto “Educare educandosi” gode del sostegno ed adesione di una rete territoriale già sperimentata: dal Protocollo d’intesa tra Azienda socio-sanitaria di Mantova e Azienda Speciale Consortile Oglio Po per la valutazione multidimensionale del bisogno delle famiglie fragili, alla collaborazione avviata con il progetto sperimentale Centro Family Coaching presso l’ex Oratorio di San Pietro, alla convenzione con il Centro Servizi Volontariato Lombardia Sud per approfondire le collaborazioni con le realtà del Terzo Settore, fino alla collaborazione con la rete tra scuole dell’ambito viadanese.

ForMattArt attraverso i laboratori di ARTvocacy ha il compito di creare uno spazio di possibilità per prender parola, per dar “dare voce” ai soggetti fragili mediante attività arteducative e per formare altri operatori del territorio su questi strumenti metodologici.