“CI SIAMO GUARDATI MOLTO  NEGLI OCCHI E CI SIAMO MESSI A SORRIDERE. COSI’ CI SIAMO CONOSCIUTI”

E’ da qui, dallo sguardo verso l’altro che siamo partiti per far nascere ritratti: ritratti a matita e a parole.

“E mentre disegno i tratti del suo viso, lui mi racconta chi è.  Con parole, le sue, mi immerge dentro il suo mondo” a questo abbiamo giocato oggi!

E dopo un’ora di questo attento sguardo a percorrere le linee del viso dell’ “altro”ignoto che sta di fronte a me, quel volto,ora, mi è più familiare.

Ed eccoli i ritratti tra immagini e parole…

MARCO: Ho fatto due ritratti oggi: quello di Mohamed e quello di Bamba. Sono due meccanici e mangiano la polenta. Mohamed parla benissimo l’italiano e accompagna i bambini a scuola, come volontario. Bamba non ha la fidanzata.

MOHAMED: Cosa ho scoperto di Marco? E’ simpatico e cerca di comunicare con le persone. E ha una grande sensibilità. Abbiamo chiacchierato insieme e ho capito subito che è uno buono. E lo ringrazio molto. Ci vogliono anni per conoscere bene una persona ma bastano pochi minuti per sapere se quella persona è buona.

BAMBA: Non capisco bene l’Italiano ma ho capito che mentre Marco e e Mohamed parlavano erano contenti. E io ho disegnato.

GUERINO: Ho parlato poco perché ho disegnato tanto. Ma so che Kebba ha un figlio e faceva il tassista. Gli piace l’Italia ma sta pensando di andare in Germania o in Belgio. Dice che in Italia molti non salutano. E io gli ho detto: non importa, tu saluta. fai bene a salutare. Alì, lui non ha trovato ancora lavoro.

KEBBA: E’ la prima volta che incontro Guerino. Gli ho fatto il ritratto e da quello che posso vedere mi sembra una brava persona. Gli ho chiesto se aveva figli grandi come noi. E gli ho chiesto anche la sua età.

ALI’: Guerino abita a Milano e ha 76 anni. E’ nato in Libia ed è venuto qua 66 anni fa e lo vedo come un uomo molto bravo.

EGIDIO: Io ho ritratto Famouri. E’ giovane e faceva l’allevatore di bestiame. Sa mungere e fare il formaggio. Ha due fratelli e una sorella. E’ del Mali. E’ qui da un anno e mezzo e vuole rimanere in Italia.

FAMOURI: Non parlo molto l’italiano. Ho scoperto che lui si chiama Egidio, è nato e cresciuto a Milano. Ha due figli ed è vedovo.

PINO: Kalilù, detto anche Kalù, è nato esattamente 56 anni dopo di me. E dico esattamente perché, facendoci il ritratto, abbiamo scoperto di essere nati tutti e due il 23 marzo, lo stesso giorno. Lui è partito dalla Costa D’Avorio a 15 anni, adesso ne ha 19. Ha fatto il tragitto attraverso il deserto, poi i patimenti della Libia e poi il viaggio in mare, fino all’Italia. Conosce bene l’italiano. Mi ha detto che gli piace viaggiare perché viaggiando si cresce. L’ho disegnato così, forte, perché per tutte le traversie che ha avuto, a me Kalilù sembra un guerriero.

KALILU’: Lui si chiama Giuseppe, ma tutti lo chiamano Pino. Il 23 Marzo compie un anno in più, proprio come me. Ha due figli: un maschio e una femmina. E’ simpatico e si vede che desidera conoscere la gente: per poter parlare di qualcuno prima devi averlo ascoltato.

NICOLETTA: Ho fatto il ritratto a Benjamin. Per conoscerlo gli ho chiesto un po’ di cose ma siccome tutti loro arrivano da percorsi difficili, non ho avuto il coraggio di chiedergli niente della sua storia. Ha 19 anni. Viene dal Togo e faceva l’elettricista. Suo padre ha due mogli e quindi lui ha tanti fratelli. E’ sbarcato in Italia in un piccolo paese della Sicilia di cui non Sto arrivando! il nome, insieme ad Ibrahim che è un suo grande amico. Disegna molto bene. E’ curioso di sapere la storia di Milano, di noi, della nostra cultura.

BENJAMIN: Ho disegnato Nicoletta. Lei ha due figli e un nipote. Le ho chiesto la storia di Milano e lei ha subito cominciato a raccontare tante cose.

UMAR: Trovo tutto questo molto divertente. Ho parlato con Maria, questo è il suo ritratto. Lei si impegna molto e ho sentito che è molto preoccupata per noi, per il fatto che nn abbiamo un lavoro. La vostra compagnia oggi mi ha fatto bene al cuore. Vedervi ridere e disegnare i ritratti mi ha fatto bene al cuore. Questa è maria e questo è il disegno della sua prima bicicletta.

MARIA: Ho parlato bene con lui. Questo è il suo ritratto. Viene dal mali e lì ha lasciato delle persone care. Spero che tu li possa incontrare presto,Umar, che possano raggiungerti. La tua vita, se torniamo indietro nel tempo, in tempo di guerra, è come la mia: prima di voi l’ho vissuta io e quindi vi capisco.

ROSA: Io ne ho fatti due di ritratti a Isai e Ibrahim. Ibrahim ha dei bei ricci. Isai ha 19 anni e, prima di tutto è un bel ragazzo e ho scoperto che ha tanta voglia di andare a scuola.Viene dal mali e ha fatto il muratore. La sua famiglia è sparsa per il mondo, soprattutto in Spagna. Lui è qui da 6 mesi, ha scelto l’Italia.

ISAI: Io parlo poco l’Italiano ma ho chiesto a Rosa che lavoro fa. Lei ha un nipote, una figlia e un figlio. Questo è il suo ritratto.

IDA: Lui si chiama Ibrahim. Viene dal Mali. Lì faceva il panettiere. Ha 21 anni e ha cominciato a fare il panettiere a 16. Non fa dolci, solo pane. E’ venuto via dal Mali, è scappato. Sua mamma è stata rapita e suo padre ucciso. E’ qui da due mesi. parla poco l’italiano ma sta andando a scuola.  Ci siamo guardati molto negli occhi e ci siamo messi a sorridere. Così ci siamo conosciuti.

IBRAHIM: Ida abita a Milano. Ha 73 anni e due figli: una femmina e un maschio.

VIN: ho fatto il ritratto a Hider e Bowa. Heiden viene dal Pakistan. E’ venuto in Italia a piedi. E’ scappato per via delle persecuzioni religiose ma aveva già il sogno di venire in Italia. Ha attraversato molti paesi prima di arrivare qua…Grecia, Turchia, Bulgaria, Germania…e si è fatto una cultura culinaria. ha imparato a cucinare da quando si è messo in viaggio. Prima non sapeva fare neanche un uovo. L’amore per la cucina è la cosa che abbiamo in comune. e poi gli piace la pizza. Rashid viene dalla Nigeria ed è venuto via mare con la madre e la sorella. Ma quando è arrivato li hanno separati e non sa dove sono. Io e lui siamo complementari perché a lui piace fare casino e a me riordinare.

HIDER: Si chiama Vincenza. Lei ha 64 anni. Le piace cucinare e nuotare. Ha un figlio che guida il taxi e le piacerebbe imparare a cucinare piatti pakistani e ci scambieremo delle ricette. E’ una brava pittrice perché mi ha fatto un ritratto che mi assomiglia.

RASHID: Il suo nome è Vin. Questo è il suo ritratto. L’ho incontrata oggi a Milano ed è una brava donna come mia mamma. le piace cucinare e mi ha chiesto cosa mi piace. Le ho detto che mi piace nuotare e lei ha detto che piace tanto anche a lei. Ha una figlia che disegna bene. Vorrei incontrarla ancora.

 

E’ un progetto realizzato con il contributo di Fondazione Cariplo