Nave dei folli

Ha ricevuto la Medaglia del Presidente della Repubblica e la Lettera di merito del Segretario Generale della Presidenza.

E’ una storia che naviga nel mare del tempo, beccheggia tra passato e presente. Si incaglia nei racconti sofferenti di quell’umanità reclusa in Fusta, la nave dei folli veneziana ancorata nel Bacino di san Marco nel 1700.

Lo spettacolo La Nave dei Folli vuole ostinatamente ripercorrere a ritroso gli infiniti mari e raccontare, tenere desta la memoria del passato e mostrare il presente così com’è, con i suoi orrori, le sue aberrazioni, nella folle speranza che tutto questo presto finisca.

E non accada mai più.

Questa storia emerge, proprio come la città che racconta, dal filo dell’acqua. E’ una storia di terra e mare. La storia della Città Umida a cui è ancorata la Nave dei Folli.

Lo spettacolo mette in scena in una metafora, a tratti espressionista, storie settecentesche emerse dagli archivi veneziani, racconti dei prigionieri folli della Fusta veneziana, il grande scandalo del manicomio di San Servolo del 1902 e la contemporaneità, la condizione degli OPG italiani, in un sovrapporsi di epoche e racconti, di voci e avvenimenti che, per un istante, creano l’illusione dello smarrimento, un perdersi dissennato,  che conduce ad un preciso Dove.