Il Rap come voce, come possibilità di raccontarsi, come terreno di incontro e di ascolto reciproco. 𝐴𝑛𝑐𝑜𝑟𝑎 𝑛𝑜𝑚𝑖 𝑠𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑣𝑜𝑙𝑡𝑖
𝑇𝑟𝑜𝑝𝑝𝑖 𝑎𝑛𝑐𝑜𝑟𝑎 𝑛𝑜𝑚𝑖 𝑠𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑣𝑜𝑙𝑡𝑖.
𝑉𝑜𝑙𝑡𝑖
𝑁𝑜𝑛 𝑓𝑎𝑡𝑒𝑣𝑖 𝑠𝑡𝑜𝑝𝑝𝑎𝑟𝑒 𝑑𝑎 𝑠𝑡𝑖 𝑠𝑡𝑜𝑙𝑡𝑖
𝑁𝑜𝑖 𝑠𝑖𝑎𝑚𝑜 𝑞𝑢𝑒𝑙 𝑐ℎ𝑒 𝑠𝑖𝑎𝑚𝑜
𝐷𝑖𝑚𝑜𝑠𝑡𝑟𝑖𝑎𝑚𝑜𝑙𝑜 𝑎𝑛𝑐ℎ𝑒 𝑜𝑔𝑔𝑖.
Dal Corvetto un album che racconta i ragazzi: “Nomi senza volti” di @ciry_reale @onair_mp63 @gero.131 @y4zm1n._.z4r @belek.20096 @dogui.wav
Il rap come voce, come possibilità di raccontarsi, come terreno di incontro e di ascolto reciproco.
Nel quartiere Corvetto di Milano, un gruppo di adolescenti ha dato vita a un progetto artistico che è molto più di un semplice laboratorio musicale: “Nomi senza volti”, l’album nato nell’ambito di #KeepitReal – Comunità in cammino @ap_antimafiapop_academy , a Milano con ForMattArt e con il rapper @kiave con il supporto educativo di Stefano Cesana @232aps e @cag_500 @gigitufariello
«Quando scrivo, non è solo rap: è quello che ho dentro che prende forma.» cit. @onair_mp63
I ragazzi e le ragazze sono diventati una squadra. Non tutti vengono dallo stesso quartiere, ma le loro storie si incastrano come versi nello stesso flow. Così è nato “Nomi senza volti”, il loro album. Ogni traccia nasce dalla voglia di prender parola,un frammento di quartiere, di vita vissuta.
Non vogliono essere una “generazione muta”, vogliono dire quello che sentono, anche quando fa male, anche quando non c’è una sola risposta.
Grazie a Veronica Rossi di Vita.it per aver raccontato la loro voce, che è anche quella di tanti ragazzi come i giovani autori.
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Il Rap può essere capace di trasformare rabbia e sogni in parole che lasciano il segno.
“La voce dei ragazzi io l’ho sempre chiamata rap.” cit. @ciry_reale

